Magdeburg. Il demone
di Alan D. Altieri
Collana
I Grandi TEANumero di pagine
666Formato
Brossura fresata con aletteSu licenza di
CorbaccioEan
9788850249312Altre edizioni
INTRIGHI, DUELLI, FEDE, ERESIA
UN MONUMENTALE AFFRESCO
DELLA GUERRA DEI TRENT’ANNI
E DELL’EUROPA DEL XVII SECOLO
Nazione germanica, Anno Domini 1631. Un’effimera illusione di pace svanisce con le nevi dell’inverno. Una primavera improvvisa e cruda tramuta la terra tedesca in una desolazione desertica. Magdeburg, città del destino e della dannazione, è di nuovo sull’orlo dell’abisso: la difendono disperatamente le forze luterane sostenute dal re di Svezia, la stringe in una morsa l’esercito dell’impero cattolico. Intorno a questo palcoscenico di morte si aggirano figure avvolte dalla tenebra, schiacciate dal giogo del loro destino, anime morte e corazzate dall’orrore: il principe Reinhardt von Dekken, pronto a trascinare i suoi uomini nel baratro; Albrecht von Wallenstein, il demiurgo della guerra eterna; Wulfgar, l’eretico in nero; madre Erika, l’indomabile superiora del monastero di Kolstadt, e il distaccato Osservatore, che vacilla nella sua imparzialità. Ciò che ha avuto inizio non può essere fermato...
sarà nel ribollente cratere di Magdeburg che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un’Apocalisse di corpi e di anime che chiude in maniera spettacolare l’epica trilogia ambientata da Altieri nella Guerra dei Trent’anni, un’epoca in cui, come ci ricorda l’autore, «la tenebra dominò il mondo, la follia fanatica pervase la coscienza, il sonno della ragione generò mostri».
«Emerse dalla polvere.
Profezia e sterminio.
Un uomo in una giubba colore della tenebra,
su un cavallo da guerra colore del metallo.
Un viandante.
Nient’altro che un viandante in nero.
Cavalcò nel sole accecante
della strada dell’eresia.
Condusse il destriero attraverso l’altopiano
flagellato dal vento.
Da due venti.
Uno spirava dal nord,
trascinando l’agonia dell’inverno.
L’altro soffiava da est,
segnando il risorgere della primavera.
Una lotta senza fine per un regno senza inizio.»