Saggi scettici
di Bertrand Russell
Londra, 1928: a Bertrand Russell, matematico e filosofo di fama, il suo pacifismo incondizionato è già costato sei mesi di carcere e la cattedra al Trinity College. Eppure, Russell non si dà per vinto e pubblica i Saggi scettici. In diciassette breve trattazioni passa in rassegna i miti e le credenze «intoccabili» della società occidentale: la psicoanalisi, la teoria della relatività, il declino della scienza, la guerra come garanzia di benessere, le briciole della libertà individuale, il monopolio dell'informazione e i principi dell'educazione tradizionale. Alla base di tutto, naturalmente, il suo scetticismo, perché «soltanto una buona dose di scetticismo potrà lacerare i veli che ci nascondono la verità. Lacerati i quali, potremo cominciare a costruire una nuova morale, basata non sull'odio e sulla costrizione, ma sulla convinzione che gli altri essere umani sono un aiuto e non un ostacolo».
Introduzione di Giulio Giorello