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L'altra metà del mondo

Numero di pagine
280
Formato
Brossura fresata con alette
Su licenza di
Nord
Ean
9788850249879

Mia cara Jane,
il mio più grande rimpianto è che tu non abbia avuto la possibilità di conoscere tua madre. Perciò, adesso che sei abbastanza grande, vorrei raccontarti di lei e del mio straordinario viaggio a Margarettown.
Margarettown è la città in cui tua madre è nata e cresciuta. Ci sono andato dopo il fidanzamento, e lì ho incontrato Mia, una pittrice giovane e ribelle. Poi ho conosciuto Marge, una donna amareggiata e delusa dagli uomini, e May, una bambina di straordinaria intelligenza. In tutte loro ho ritrovato alcuni tratti della creatura sfuggente e misteriosa di cui mi ero innamorato; perché Margaret non è stata semplicemente mia moglie o tua madre. Margaret è stata May, poi Mia, e sarebbe diventata Marge, se non avessi implorato il suo perdono per gli errori che avevo commesso…
Ecco perché voglio parlarti di Margarettown: per aprire una finestra sul cuore di Margaret, in modo che tu possa apprezzare ogni sfumatura della sua storia e del suo carattere. In fondo, l’amore è proprio questo: imparare a conoscere l’altro al di là del ruolo che riveste nella nostra vita, e accettare anche i suoi difetti come un dono prezioso. In attesa di scoprire il futuro che il destino ha in serbo per noi.


L'altra metà del mondo è un inno all'amore in ogni sua forma, ma soprattutto è una celebrazione dell’affascinante complessità dell'animo umano; perché ognuno di noi si porta dentro le persone che siamo stati, le persone che saremo e le persone che saremmo potuti diventare. Ognuno di noi è una città da scoprire.

«Vorrei poterti dire di seguire sempre il tuo cuore, ma non penso sia un buon consiglio. Tu ce l'hai, un cuore, è vero, ma hai anche un cervello e un'anima. E sono arrivato a credere che si ami tanto col cervello quanto col cuore. Il vero amore non è solo istinto, ma anche volontà...»

DAL LIBRO

«Ho apprezzato ogni singolo momento della mia proposta di matrimonio: l’acquisto dell’anello, il mettermi in ginocchio, la domanda formale. Mi è piaciuto l’intero rituale. Avevo l’impressione di essermi unito a una grande tradizione di anime coraggiose e sciocche.»

«Tua zia fa sempre dei regali orrendi; a volte non vedo l’ora di scartarli, tanto sono brutti.»

«Lei mi ama. Non me l’ha ancora detto, ma non significa che io non lo sappia.»

«Quando perdi la tua compagna, in qualche modo ti viene a mancare molto più di quanto immaginassi. Ero pronto a rinunciare alla mia partner nei doppi a tennis, alla persona con cui cenavo, alla mia bomba sexy. Ma non ero preparato ad affrontare l’esodo di tutte le altre, piccole Margaret, le Margaret che non mi ero nemmeno preso il disturbo di notare: la Margaret che apriva la posta con indosso soltanto i calzini, la Margaret che mangiava l’uva senza lavarla, la Margaret che si addormentava con un libro sul viso, la Margaret che lasciava gli stivali di gomma accanto alla porta, la Margaret che scriveva lunghe lettere che poi non spediva mai. [L’amore è nei dettagli come questi, Jane; se non fosse così, ti accontenteresti di qualsiasi persona con due gambe.]»

«’Certo che Margarettown esiste. Ci ho passato un’intera estate. C’erano molte Margaret che vivevano lì; avevano tutte un’età diversa, ma avevano gli stessi capelli rossi. Vedi, la mia Maggie non era una sola, ma sei donne insieme.’Bess ride. ’Adesso capisco che cosa vuoi dire. E, se ti fossi preso il disturbo di cercarla, avresti scoperto che anche in me esiste un’Elizabethtown. Eh, sì, fratellino: anche la tua comunissima sorella, l’ordinaria Bess ha una decina di donne dentro di lei. Sono nata Elizabeth, ma nessuno mi ha mai chiamato così. Da bambina, magari te lo ricordi, ero Lizzie. Da ragazzina, Liz. Al college sono passata a Bee, soprannome che mi è rimasto per vent’anni. Tranne quando mi sento particolarmente audace: allora divento Eliza. Quando sono più remissiva, invece, sono Beth. Ma odio quei momenti. Ovviamente, per il mio fratellino sono sempre stata la vecchia e scialba Bess.’»

«Qualcuno ha detto che l’amante di solito è un ladro, e in effetti è difficile amare una persona senza portarle via qualcosa.»

«La vera intimità si crea quando scopri lati di una persona che nessun altro vede. Che a volte preferiresti non vedere nemmeno tu.»

«Non è affatto vero che due persone che si amano debbano sapere tutto l’uno dell’altra. L’amore ammette qualche lacuna.»

«Non abbiamo più parlato di dove fosse stata Margaret in quei tre anni. E nemmeno del perché fosse tornata. Mi sarebbe piaciuto avere delle risposte, ma ormai ero diventato più vecchio e più saggio. L’amore che provavo per lei era più forte della curiosità. Per Margaret, ero disposto a vivere anche con quell’enorme lacuna.»

«Perdersi è più difficile di quanto tu possa pensare. La mente, infida, funziona per percorsi conosciuti: vuole farti ritrovare. Ogni volta che scorgi un punto di riferimento, ti chiederà se vuoi seguirlo o allontanarti. E tu dovrai rispondere sì o no. Di solito, il numero di risposte positive è pari al numero di quelle negative e ci si ritrova al punto di partenza.»

«L’amore è un bambino ai primi passi, avido, che conosce una sola parola: ’mio’.»

«Andare a dormire, svegliarsi accanto alla stessa persona per il resto della vita, rimanere con lei anche quando vorresti andartene: sono questi i veri rituali dell’amore.»

«Un giorno, non sai quando, ti metterai al volante della tua auto e, un giorno, non sai quando, prenderai la svolta sbagliata. E in fondo alla strada, quando meno te l’aspetti, lui (o magari lei) sarà lì. E quell’uomo sarà una città per te. Allora parcheggia la macchina, Jane, e resta. Perché questa città sarà la tua casa. E, se sarai davvero fortunata, per te sarà anche l’unica città della Terra. Il posto in cui nascerai davvero, il posto in cui morirai, e in cui vivrai tutto quello che c’è in mezzo.»

«La gente pensa che sia importante il modo in cui due persone si conoscono; per me, è decisamente più interessante il modo in cui si separano.»

«Che cos’è che ci spinge a leggere un libro? La frase iniziale? Non male. Il primo capitolo? Buono. Prima di arrivare al terzo, sarai già alla fase: Be’, perché non andare avanti un altro po’?»

«Vorrei poterti dire di seguire sempre il tuo cuore, ma non penso sia un buon consiglio. Tu ce l'hai, un cuore, è vero, ma hai anche un cervello e un’anima. E sono arrivato a credere che si ami tanto col cervello quanto col cuore. Il vero amore non è solo istinto, ma anche volontà.»

«Siamo tutte delle città, N. E, col passare degli anni, le persone che vengono a vivere dentro di noi diventano sempre più numerose. Alcuni pensano che la gente non cambi, ma io non sono affatto d’accordo. Si possono fare enormi cambiamenti, nel corso della vita. E alle donne capita anche più che agli uomini.»

«Pertanto, ti chiedo scusa, Jane. Per il mio corpo che ha ceduto, per tutte le volte in cui Bess sarà troppo severa (o troppo letterale) con te. Sappi che, da qualche parte, nell’universo, un uomo piuttosto stupido guarderà giù – o su – e ti osserverà. E quest’uomo stupido pensa che ogni cosa che fai è meravigliosa, che è esattamente la cosa giusta da fare. E non ha niente da rimproverarti.»

«In un certo senso, sono le persone che conosci a definire per te i contorni del posto in cui vivono.»

«Quando una persona vuole far perdere le sue tracce, ti assicuro che ci riesce.»

«A volte le cose più interessanti ti capitano quando hai in mente di fare qualcos’altro.»

«In fondo, tutte le spose si somigliano, non credi? Se ci pensi, siamo tutte delle sciocche ragazzine con un abito bianco altrettanto sciocco.»

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