Quella vecchia storia
di Leonardo Gori
I fantasmi del passato non smettono mai di tornare
Aprile 1970. È tornato nella sua Firenze, il colonnello Bruno Arcieri, con tutta l'intenzione di restare e di cercarvi un po' di pace. Con l'aiuto amorevole di Marie, la sua compagna francese, ha aperto una trattoria nel cuore medievale della città e vi ha impiegato la sgangherata umanità che l'aveva accolto e aiutato tempo prima, in una comune in periferia. Gli Spostati, sull'insegna, nomen omen. Ma il suo sogno viene bruscamente infranto quando scopre che qualcuno ha devastato la cucina della trattoria alla vigilia dell'inaugurazione. Dietro l'enorme frigorifero rovesciato, un cadavere, e Max, il cuoco misterioso, scomparso senza lasciare traccia. Le prime indagini dei Carabinieri portano all'identificazione del morto: uno sbandato con dei trascorsi nelle file della Repubblica di Salò. Inizia così una faticosa ricerca, tra vecchie amicizie e conoscenze, in un intrico di personaggi che riemergono come ombre dagli anni bui del regime fascista.
Un romanzo teso, dai contorni ambigui come i suoi protagonisti, con un Arcieri crepuscolare che, nonostante i suoi molteplici tentativi, non riesce a lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato.