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La pelle dell'orso

Numero di pagine
154
Formato
Cartonato con sovraccoperta
Su licenza di
Guanda
Ean
9788850230310

Domenico ha dodici anni ed è sempre vissuto nel villaggio dove è nato, ai piedi delle Dolomiti. La montagna è il suo mondo e questo mondo non ha segreti per lui. Gli piace guardare le cime mentre va a scuola, dove ascolta, rapito, i racconti su Tom Sawyer, o attraversare i boschi mentre va al torrente a pescare, sognando avventure straordinarie. Ma da un po’ di tempo tutti lo mettono in guardia, perché il rischio di imbattersi nell’orso di cui tanto si parla in giro è grande. Un orso ormai diventato una leggenda nella valle: terribile, gigantesco, feroce come da quelle parti non se ne vedevano più. E non riesce a credere che suo padre, sempre così distante, ubriaco, perso, sia lo stesso uomo che adesso vuole dare la caccia all’orso e vuole partire per quella spedizione sulle montagne insieme a lui, solo loro due, via per giorni e giorni a contatto con una natura aspra, selvaggia. Ma è proprio questo che accadrà. Domenico sarà coinvolto in un’esperienza unica, spaventosa ed eccitante, dalla quale apprenderà che la natura, per quanto pericolosa, non sarà mai crudele come gli uomini. Un romanzo d’avventura che è insieme il racconto folgorante di una formazione, di ciò che succede per la prima volta, e che sarà per sempre.

«Era presto, faceva freddo e il bosco nel quale stavano per addentrarsi era buio come la notte appena passata.»

Spesso mi domandi: nascerà un nuovo scrittore, capace di raccontare la nuova Natura... la grandezza del piccolo uomo che affronta la Grande Bestia? D'improvviso, in silenzio, eccolo il romanzo della nuova Natura.

Saranno le Dolomiti, viene in mente Buzzati, e sarà un puro caso alfabetico, ma nel mio scaffale Righetto è accostato a Rigoni Stern.

Un libro che si presta a un duplice livello di lettura: da parte degli adulti come dei ragazzi. Il che è una qualità sempre più rara nella narrativa italiana di oggi.

La più piacevole delle sorprese, per la letteratura italiana.

Una specie di western dove padre e figlio, scossi entrambi dalla morte della figura femminile che avrebbe potuto dare alla famiglia qualche equilibrio, imparano a conoscersi arrancando, inciampando, ruzzolando rovinosamente in un viaggio attraverso i dirupi e le foreste.

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