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Cenere alla cenere

Collana
TEA HIT
Numero di pagine
336
Formato
Brossura fresata con alette
Su licenza di
Longanesi
Ean
9788850268221

Aba Abate, nome in codice Ice. Una doppia vita che corre su binari paralleli. Da un lato la quotidiana finzione con la sua famiglia, convinta che lei sia soltanto un’impiegata e una mamma come tante; dall’altro un lavoro in cui cammina incessantemente sul filo del rasoio. Aba è una donna normale, ma Ice è una spia dei Servizi segreti italiani. E queste due donne hanno una sola cosa in comune: un segreto del passato da tenere sepolto a qualunque costo.
Per vent’anni, infatti, Aba ha finto di non conoscere Johnny Jazir e di non averlo mai amato. Ma ora lui è morto e lei ha sulla coscienza la sua fine. Per trovare un po’ di sollievo da un dolore insostenibile, Aba si concentra sulla sua famiglia. E continua a servire il Paese con tutta se stessa. La minaccia che deve affrontare ora si cela dietro la figura del Generale. Di lui si sa pochissimo: figlio del deserto, uomo senza scrupoli, da decenni agisce nell’ombra e adesso è sul punto di mettere in atto un piano di puro terrore. Il Generale ha un unico punto debole: un bambino che aveva allevato con durezza, il figlio segreto del vecchio amico Mike Balistreri, e che era diventato un combattente, uno spietato mercenario.
Quell’uomo di cui lui andava fiero è morto, a causa dell’amore per una spia italiana…
Per il Generale è arrivato il momento di agire e costringere tutti i suoi nemici – dal­l’agente Ice fino all’Europa intera – alla resa dei conti.

È da tempo che Costantini ha smesso di scrivere gialli che sono solo gialli; dietro c'è molto altro. Che sia la storia di un Paese che non fa i conti con il suo passato coloniale, con le ferite e le ombre che hanno attraversato le vicende della Repubblica, come in precedenti romanzi; che sia, come in questo caso, la vita, la complessità dei rapporti con i figli, il disequilibrio tra desiderio di proteggerli e voglia di lasciarli liberi di scegliere e di sbagliare; o, ancora, il bisogno (chissà, forse un effetto post-pandemico) di costruire relazioni vere, in presenza, e di ritrovare affetti sinceri.

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